Il Trucco e l’Anima
presenta:
LA CANTATA DEI PASTORI
sacra rappresentazione in tre atti con prologo
di
Nicola Zaccariello
da
Perrucci Andrea
Sacra rappresentazione in tre atti con prologo di Nicola Zaccariello da Perrucci Andrea: " LA CANTATA DEI PASTORI " Per oltre due secoli, a Napoli, nella notte di Natale, si è usato mettere in scena “Il Vero Lume tra l’Ombre” ovvero “La spelonca arricchita” ovvero “La nascita del Verbo Umanato” meglio conosciuto come “La Cantata dei Pastori”. Per la notte di Natale quest’opera era nel cartellone di tutti i teatri cittadini. La tradizione risaliva al 1699. La Cantata dei Pastori fu scritta nel 1698 dal commediografo siciliano Andrea Perrucci, con lo pseudonimo di dottor Casimiro Ruggiero Ugone e appena un anno dopo, nel 1699, fu rappresentata per la prima volta. Quando Andrea Perrucci scrisse “Il Verbo Umanato” non poteva supporre che la sua opera diventasse quasi immortale e che venisse rappresentata da così tante compagnie e in tantissimi teatri, né che sarebbe stata sottoposta a mille manipolazioni, come poi avvenne, per circa duecento anni.“La Cantata dei Pastori” presenta un susseguirsi di congiure demoniache che hanno lo scopo di impedire la nascita di Gesù Bambino e che vengono sempre sventate dall’arcangelo Gabriele. Quest’ultimo ricorda molto le immagini iconografiche di S. Michele o San Giorgio. I personaggi sacri non sono che tre: Maria, Giuseppe e l’arcangelo Gabriele. Gli altri personaggi dell’opera sono diavoli, pastori, pescatori, cacciatori e l’accattivante Razzullo, uno scrivano napoletano del Settecento. Tra il Settecento e l’Ottocento fu aggiunto un altro personaggio, il cui nome rimase poi famoso: Sarchiapone, un barbiere nanerottolo del Novecento, alter-ego di Razzullo, con il quale dava vita a scenette esilaranti. I due, appartenenti ad epoche diverse, si trovano a loro volta, immersi in un’altra epoca, quella della nascita di Gesù. In questo modo si trovano ad essere “viaggiatori morti nel regno dei vivi e vivi nel regno dei morti”. E proprio questa diversità dagli altri personaggi ne accentua la comicità. Tra i principali elementi di successo dell’opera c’era la “caduta” di Belfagor, che alla fine dello scontro con l’Arcangelo piombava a testa in giù sul palcoscenico e con i piedi per aria. Attraverso le testimonianze storiche apprendiamo che il testo del Perrucci era usato come una sorta di canovaccio in cui venivano recuperati e inseriti gli elementi del teatro popolare che erano stati censurati nel progetto di un teatro moraleggiante. Anche Benedetto Croce ci riporta delle testimonianze di tali spettacoli:….”nei quali il pubblico interveniva in maniera diretta e chiassosa, dando vita a nuove scenette e a un vero e proprio “spettacolo nello spettacolo”. Spesso, infatti, le autorità intervenivano sospendendo o proibendo gli spettacoli. …….” Per più di due secoli, nella città di Napoli il Natale lo si leggeva sui muri della città e in particolare, sui cartelloni che la tipografia di Salvatore Golia faceva apporre per tutta la città e che preannunciavano, per la sera del 24 dicembre, la rappresentazione della Cantata dei Pastori. Ancora oggi essa viene rappresentata la notte del 24 dicembre e non una, ma ben due volte: la prima inizia alle 24, la seconda alle 4 e finisce dopo l’alba………. | |
L’organico della Compagnia e composto da : N° 15 attori Per un totale di N° 20 persone La scena è facilmente trasportabile ed adattabile a qualsiasi palco o pedana con dimensioni minime di mt. 6,00 x mt.8,00 L'impianto luci prevede un impiego di 16 proiettori da 1000 w, quindi è necessaria una erogazione di energia elettrica superiore a 12 KW Lo spettacolo ha la durata di 2 ore circa | |
il direttore artistico
Nicola Zaccariello - regista
Associazione Teatrale “IL TRUCCO E L’ANIMA”
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Sono aperte le iscrizioni alle Scuole di Teatro e di Cinema di Pompei e di Napoli Workshop esperienzali su metodi e tecniche teatrali nel campo sociale si tengono periodicamente presso il Teatro "Massaquano" di Vico Equense (NA) (Penisola Sorrentina)
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